PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA
CONDIZIONI SOCIO-CULTURALI E
AMBIENTALI
Via Popilia è
una lunga arteria stradale, che si snoda per sei chilometri a N.E. della città
di Cosenza e collega circa quaranta lotti di case popolari, divenendo così
punto di riferimento per un intero e popoloso quartiere di periferia.
La scuola
Media "Fausto Gullo", che su di essa sorge, è intitolata a un
eminente personaggio del recente passato cittadino. La zona, dai piani
regolatori dell'immediato dopoguerra, era stata destinata ad area industriale.
Invece, nel 1958, è divenuta centro di raccolta della fascia più povera della
popolazione, proveniente dalle baracche lungo il fiume Crati, dal centro
storico, dai casolari dei dintorni e da gruppi di zingari divenuti stanziali.
Il quartiere
è rimasto a lungo emarginato dal contesto urbanistico sociale della città per
la presenza di un rilevato ferroviario che lo delimitava a Ovest e impediva gli
scambi con gli altri quartieri.
Ciò causava
nella popolazione popiliana un'inquietudine, più o meno repressa, che si
trasformava in una scarsa accettazione delle norme del vivere civile.
Oggi la situazione va lentamente cambiando e
la trasformazione ambientale è già abbastanza evidente, sia nel territorio, che
nella composizione della popolazione. Al posto del vecchio binario c'è una sede
stradale che collega i quartieri settentrionali della città con quelli a sud e
ad est, e sono stati creati alcuni incroci, per la verità ancora scarsi e
piuttosto pericolosi, che tuttavia hanno il merito di interrompere la
ghettizzazione di Via Popilia.
Inoltre sono sorte alcune costruzioni nuove
che, dal punto di vista architettonico, valorizzano il territorio: la
modernissima stazione ferroviaria, la nuova sede della Carical,
della Motorizzazione civile, della Sip. In seguito,
si è verificato l'insediamento di alcune cooperative edilizie che hanno
promosso l'accesso di ceti più sviluppati e con reddito pro-capite più alto,
facendo crescere numericamente ed economicamente la popolazione.
Comincia così a rompersi l'isolamento
geografico e morale, e pur tuttavia persistono molti pregiudizi e una certa
diffidenza nei confronti di Via Popilia da parte del
resto della cittadinanza. D'altra parte il quartiere rimane ancora depositario
di tensioni sociali, di inquietudini morali, di contraddizioni economcihe, di inadempienze urbanistiche. Manca
l'identificazione toponomastica delle strade trasversali, indicate con numeri e
lotti, la stessa Via Popilia e le altre nuove sedi viarie
parallele a Ovest e a Est sono strade a scorrimento veloce, utilizzate per il
solo transito della popolazione proveniente da altri quartieri.
Le attività
economiche si riducono di un terziario a volte a livello di sussistenza ; poche
botteghe artigianali, piccole rivendite al dettaglio o ambulanti, riciclaggio
di rottami vari, attività saltuarie. La maggiranza dei lavoratori opera al di
fuori del quartiere e molto diffusa è la disoccupazione. In tal modo si
registra un forte squilibrio economico tra pochi gruppi agiati e molti altri
svantaggiati. E’ presente anche il ricorso ad attività illegali che coinvolgono
i ragazzi in una morale del tutto distorta.
Le famiglie
rispecchiano tali condizioni di svantaggio socio-economico, influenzando
negativamente lo sviluppo psicologico del preadolescente. Numerosi sono i
nuclei familiari disgregati, con una forte crisi dei valori, con modelli di
comportamento mediati passivamente dai mezzi di comunicazione di massa, con
interessi culturali circoscritti ed elementari.
Forte è anche
l'incomprensione e la tensione tra le donne ansiose di affrancamanto economico
e sociale, ma ancora in gran parte relegate al ruolo di casalinghe o
donne-oggetto, e gli anziani arroccati in una mentalità arcaica e
anacronistica. Di tali tensioni, è ancora il ragazzo a subirne le conseguenze
più drammatiche con la dispersione scolastica prima, il lavoro minorile poi, e
divenendo infine facile preda di droga e delinquenza.
In questo
contesto così difficile la comunità parrocchiale di Cristo Re, recentemente
ristrutturata, cerca di operare in modo costruttivo all'organizzazione del
tempo libero, mentre è la scuola Media "Fausto Gullo" che si pone
l'obiettivo, forse ambizioso, ma necessario, di cambiare il quartiere
attraverso i ragazzi. Essa, che ha il compito istituzionale della
formazione integrale, si è fatta carico non solo dei bisogni prettamente
didattico-educativi dei ragazzi, ma anche di quelli di promozione umana più
ampia che l'ambiente non può offrire. La scuola media "Fausto Gullo"
in questi ultimi anni ha iniziato, attraverso l'educazione dei ragazzi e la
collaborazione dell'amministrazione comunale, un'evoluzione del quartiere che è
una vera e propria rivoluzione, ed intende perseguirla nel futuro. Si è data,
perciò, un'organizzazione più efficiente, privilegiando tecnologie di
avanguardia, dotandosi di laboratori informatizzati per le diverse discipline,
programmando attività extracurriculari per il tempo libero, visite guidate
all'esterno e gemellaggi con i principali Paesi europei.
Il Consiglio
dei docenti, per tali fini educativi, programma anche l'utilizzazione della
sala per la stampa computerizzata del giornalino della scuola (LA VOCE DI
VIA POPILIA); dell'Auditorium per riunioni plenarie, rappesentazioni
teatrali e cineforum; del campo scuola attrezzato, con misure
regolamentari, per la pallacanestro, pallavolo, salto in lungo
e in alto, corsa piana, calcetto. Tutte strutture create ex
novo dalla nuova gestione della scuola.
Nel periodo iniziale della scuola i consigli
di classe, attraverso prove d'ingresso e di controllo, specie per gli alunni
iscritti alla prima classe, accerteranno l'ambiente di provenienza, il grado di
preparazione, i ritmi di apprendimento, il metodo di studio, gli interessi e le
attitudini di ogni allievo, al fine di individuare fasce di capacità intellettive
e strumentali ed elaborare di conseguenza dei percorsi personalizzati
che permettano di individualizzare l'azione didattico-educativa.
Il Collegio dei docenti,
tenuto conto dei programmi ministeriali individua i seguenti obiettivi:
1) educazione alla socializzazione;
2) educazione alla comunicazione;
3) sviluppo del senso artistico e della cratività;
4) Sviluppo delle capacità operative;
5) Rapporto Scuola-Famiglia;
6) Maturità della coscienza di sè delle proprie
tendenze e delle aspirazioni e vocazioni;
7) Presa di coscienza e igiene del proprio corpo.
EDUCAZIONE ALLA
SOCIALIZZAZIONE
L'educazione
alla socializzazione è uno degli obiettivi principali della formazione del
preadolescente, ma diventa di primaria importanza per un quartiere come quello
di Via Popilia dove sorge la scuola. Essa deve guidare all'acquisizione di un
sistema di valori che rendano il ragazzo capace di utilizzare le proprie
potenzialità, mediando modelli di comportamento e partecipando creativamente
alla vita comunitaria.
Il processo di socializzazione che inizia
nella scuola si pone degli obiettivi graduali: il superamento di certi
atteggiamenti antisociali che riconoscono nel compagno solo l'avversario.
Infatti, il ragazzo arriva a scuola portandosi appresso, il più delle volte, un
malessere sociale che appartiene all'intero quartiere; un'aggressività che non
è solo propria della sua età evolutiva, ma deriva anche dall'abitudine al farsi
giustizia da sè; una diffidenza verso gli altri, che lo porta a voler
prevalere, rifiutando la collaborazione reciproca; un'insofferenza verso ogni
forma di disciplina e autocontrollo.
La scuola
intende, nel corso del triennio, raggiungere la maturazione globale della
personalità dei ragazzi; l'accettazione di sè; la costruzione della propria identità
e del proprio ruolo; la consapevolezza delle proprie attitudini, ai fini
dell'orientamento; la capacità di operare scelte responsabili; l'abitudine al
costume democratico nel rispetto e nella tolleranza anche del diverso,
appartenente a minoranze etniche o religiose o partatore di handicap.
Per
realizzare tali fini educativi, la scuola avvia i ragazzi alla manifestazione
del proprio mondo interiore e alla discussione ordinata e meditata, fin dal
primo momento. Quindi, li guida all'approvazione di regolamenti interni,
modellati sulla Costituzione Italiana, per abituarli a un sistema di vivere
civile e democratico e all'autocontrollo della propria esuberanza.
Infine,adotta espedienti anche esteriori e simbolici, ma importanti, come la
divisa per gli alunni/e e la bandiera dell'Istituto "Fausto Gullo", o
altri più interiorizzanti, come il principio della lealtà di classe, di corso,
di lingua e il lavoro di gruppo, per stimolare il senso di appartenenza e di
identità, di collaborazione reciproca e di uguaglianza.
Ampio spazio
è lasciato allo sport, durante la ricreazione all'aperto, come momento di
aggregazione e di confronto, attraverso campionati di istituto appositamente
creati e come mezzo per la liberazione della naturale aggressività nel rispetto
di regole e di norme.
La scuola intende così porsi come una vera e propria
comunità educante a vari livelli.
RAPPORTO SCUOLA - FAMIGLIA
Il rapporto
tra la scuola e la famiglia risente molto delle condizioni socio-culturali ed
economiche dei nuclei familiari. In generale gli incontri sono tutt'altro che
frequenti ed efficaci. Tuttavia, col passare degli anni, da una posizione di
scontro, di conflittualità o di indifferenza, grazie all'incisività dell'azione
didattica ed educativa della scuola sui ragazzi, si è passati ad un
miglioramento dei rapporti e in molti casi si è instaurato un clima di fiducia
e stima reciproca così la scuola e la famiglia, ognuno nel proprio ruolo
specifico, operano in collaborazione sempre più motivata per la maturazione interiore
dei ragazzi.
Ciò nonostante, perdura il fenomeno della
dispersione scolastica, collegato a quello del lavoro minorile, anche se con
punte inferiori rispetto al passato. Per combatterlo,la scuola interviene sia
didatticamente, sia avvalendosi dell'opera di una équipe di assistenti sociali.
Tuttavia, è nel miglioramento del rapporto scuola-famiglia il nucleo centrale
di tale recupero, della formazione integrale dei ragazzi, della loro promozione
umana e sociale. La scuola intende migliorarlo, ricorrendo a tutte le occasioni
e a tutti i mezzi che sono previsti e che sono possibili: dai colloqui
personali, agli incontri comunitari, cercando di realizzare sempre una
comunicazione basata sul confronto e sull'aiuto reciproco, impegnandosi a
coinvolgere i genitori anche nella realizzazione dei progetti extracurriculari.
EDUCAZIONE ALLA COMUNICAZIONE
L'educazione
alla comunicazione muoverà dall'analisi del contesto sociale,economico e
culturale, istituzionale, organizzativo, all'interno del quale si colloca la
scuola, lavorano i docenti, vivono e apprendono gli alunni e proseguirà con
l'esame:
1)delle precedenti esperienze scolastiche degli
allievi;
2)delle caratteristiche cognitive di ingresso, cioè:
a) i prerequisiti dell'apprendimento;
b) i codici linguistici;
c) gli stili cognitivi.
3) dalle caratteristiche socio-affettive d'ingresso
degli alunni e in particolare:
a) disposizione affettiva verso le materie;
b) disposizione affettiva verso la scuola;
c) atteggiamento verso se stessi rispetto all'apprendimento.
Pertanto, obiettivi che la scuola sì pone sono:
1) che gli alunni migliorino le proprie capacità
produttive e ricettive sia orali che scritte, con l'acquisizione di un
linguaggio chiaro, appropriato e corretto;
2) che conoscano ed usino i diversi linguaggi
settoriali verbali e non verbali, i codici, i sistemi sostituitivi, i segni, i
simboli. 3) che sviluppino le capacità relazionali e collaborative.
SVILUPPO DEL SENSO
ESTETICO E DELLA CREATIVITA'
L'educazione
estetica in generale, interessa la comprensione di linguaggi diversi come
quello musicale,grafico, pittorico letterario ecc....
Essa si
propone in primo luogo un fine educativo ben preciso: quello, di orientare il
ragazzo ad acquisire una capacità critica finalizzata a superare il
condizionamento e la massificazione (o appiattimento) causati dai mezzi di
comunicazione di massa; in secondo luogo quello di sensibilizzare il
preadolescente al gusto del bello, dell'armonia formale, della compitezza
armonica delle parti e alla ricerca di uno stile personale.
I risultati
che si ottengono con lo sviluppo del senso estetico sono i seguenti:
1) renderne consapevole il ragazzo della polivalenza
della realtà;
2) che acquisisca la capacità di saper cogliere il
bello non solo nelle forme naturali ed artistiche, ma anche come essenza e
contenuto delle cose, delle azioni, dei sentimenti, dei pensieri;
3) che acquisisca il senso dell'ordine, la capacità di
disporre opportunatamente dello spazio e del tempo, l'ordine, l'armonia delle
cose, la proprietà delle espressioni esteriori,;
4) che affini il proprio gusto nelle scelte per la
ricerca di uno stile personale;
5) che attraverso la lettura di opere pittoriche o
letterarie e l'ascolto di brani'di musica si accosti con maggiore
consapevolezza al patrimonio artistico e culturale dell'uomo;
6) che sappia esprimere il proprio comportamento non
in base a modelli, ma in relazione al gusto personale;
7)che attraverso il linguaggio verbale, musicale,
gestuale, pittorico ecc. . .sappia estrinsecare il proprio mondo interiore;
8)che acquisisca le tecniche più elementari come base
per mettere in atto le istanze della propria creatività e fantasia.
SVILUPPO DELLE CAPACITA' OPERATIVE
Per
realizzare l'obiettivo fondamentale dell'educazione alla operatività, è
indispensabile che il ragazzo sviluppi il proprio patrimonio di attitudini ed
acquisisca capacità che gli consentano non solo di operare con consapevo= lenza
e competenza, ma anche di comprendere e dominare la realtà che lo circonda.
Nell'esercizio dell'operatività, il lavoro, che non va inteso come
semplice manualità, assume un valore didattico e formativo fondamentale,
soprattutto se favorisce attività di tipo problematico che scaturiscono da
esigenze individuali e collettive.
Il ragazzo deve, inoltre, acquisire la
coscienza di quello che è il lavoro nella sua evoluzione storica, nei suoi
aspetti organizzativi, economici e tecnologici, nei suoi rapporti con la
società e,quindi, con la vita di ciascuno.
Il
raggiungimento degli obiettivi prefissati richiederà necessariamente
l'attuazione di un metodo didattico che stimoli l'interesse di ciascun allievo
e favorisca la sua diretta partecipazione ad esperienze di ricerca e di
intervento che gli insegnanti promuoveranno nelle forme più opportune.
A fine
triennio, il Collegio dei docenti si attende di aver conseguito i seguenti
risultati:
1) che il ragazzo abbia acquisito gradatamente le
capacità di osservare e di descrivere la realtà circostante;
2) che abbia sviluppato la capacità di rilevare dati,
valutare risultati, confrontare fenomeni riconducibili ad uno stesso modello;
3) che abbia maturato comportamenti corretti nei
riguardi di strumenti operativi specifici ed un uso ragionato della propria
manualità;
4) che abbia acquisito un metodo di studio e di lavoro
che gli consenta di formulare ipotesi, analizzare problemi e ricercare
soluzioni;
5) che abbia acquisito la
capacità di comunicare attraverso l'uso dei vari linguaggi e codici non
verbali;
6) che abbia sviluppato le proprie capacità critiche,
analitiche e sintetiche.
PRESA DI COSCIENZA E IGIENE DEL PROPRIO CORPO
E'
fondamentale, sia a livello personale che sociale, essere consapevoli del
proprio corpo, averne cura e rispetto, mantenerlo in perfetta forma ed
efficienza. Poichè a tale risultato non si può giungere senza avere un'adeguata
conoscenza di se stessi e del proprio ambiente, gli obiettivi che ci si propone
di conseguire sono:
1) che gli allievi conoscano l'anatomia e la
fisiologia del corpo umano;
2) che, attraverso il contributo e l'esercizio
equilibrato del movimento e dello sport, disciplina in grado di rispondere ai
bisogni del fisico in formazione e di correggere eventuali disarmonie dello
sviluppo, tendano a raggiungere uno stato di benessere psico-fisico che è al
fine primario della prevenzione;
3) che acquisiscano una coscienza sanitaria, agendo
continuamente su loro stessi per auto-educarsi, sforzandosi di attuare le norme
apprese: in particolare conoscenza dell'ordinamento sociale sanitario, delle
regole di una corretta igiene personale ed alimentare, dell'ambiente in cui
l'uomo vive e degli aspetti positivi e negativi del suo intervento
sull'ambiente stesso.
MATURAZIONE DELLA COSCIENZA DI SE', DELLE PROPRIE
ASPIRAZIONI E VOCAZIONI (orientamento).
Per una
scelta consapevole da parte degli allievi della carriera da intraprendere in
futuro, viene proposto un itinerario che presenta uno sviluppo triennale di
obiettivi didattici.
Tali
obiettivi si articoleranno secondo tre aree disciplinari:
linguistico-espressivo, storico-sociale, tecnico-scientifico; le cui finalità
saranno formulate secondo un criterio progressivo di sviluppo che terrà conto
soprattutto dell'evoluzione psico-fisica e di apprendimento dell'allievo.
Poiche'
variano le prestazioni dell'allievo nel corso del triennio, ad ogni finalità
orientativa verrà affiancata una finalità logico-educativa.
Alle
suddette finalità si affiancheranno gli obiettivi generali che si intendono
conseguire. La realizzazione di tali obiettivi sarà basata su tre filoni problematici
differenti, uno per anno: la famiglia, rapporto uomo-ambiente, civiltà,
autoorientamento.
Gli
obiettivi generali a loro volta saranno scomposti in obiettivi specifici e
questi in obiettivi operativi, a cui si affiancheranno prove di verifica.
Risultati
attesi:
1) a confermare la loro condotta ai principi della
vita democratica, in prospettiva di un futuro inserimento nel contesto sociale;
2) a porsi in un atteggiamento problematico di fronte
al sapere;
3) presa di coscienza di tutte le potenzialità
personali con particolare sviluppo di quelle tendenze (ed aspirazioni)
peculiari;
4) consapevolezza del proprio modo interiore e
capacità di discernere e apprezzare il valore della propria persona in rapporto
al mondo circostante
5) raggiungimento di una propria responsabile
autonomia;
6) acquisizione di capacità decisionali e possibilità
di operare delle scelte precise e di avere idee ed opinioni proprie;
7) coeranza d'azione come superamento di atteggiamenti
contraddittori e insicuri propri dell'età.
CONTENUTI E
METODOLOGIE
Per quanto
riguarda la scelta dei contenuti, essa sarà effettuata da parte dei consigli di
classe e risponderà ai seguenti requisiti: -significatività, in funzione del
reale e del vissuto degli uomini; -interesse, in funzione della situazione
psicologica, dell'alunno, delle sue esigenze e dei suoi
interrogativi;-interdisciplinarità, volta "all'acquisizione di un sapere
articolato e insieme unitario";-validità, in funzione degli obiettivi da
raggiungere.
Perchè il
procedimento metodologico possa essere valido ed incisivo,è necessario che i
contenuti culturali siano aderenti alle reali capacità degli allievi e
rispondano al criterio della multidisciplinarità. All'interno delle singole
discipline, si adotterà il metodo ciclico aspirale.
E' chiaro
che non si dovrà essere solo del nozionismo,ma si punterà sulla qualità delle
nozioni.
La scuola media è infatti formativa e
quindi, le conoscenze delle singole discipline dovranno concorrere
all'unitarietà del sapere ed essere finalizzate alla crescita morale,
spirituale, affettiva, culturale, sociale e civile di ogni alunno.
Nella formulazione dei piani di lavoro, i
Consigli di Classe terranno presenti i seguenti criteri:
-obiettivi a breve termine e verificabili;
-attività;
-metodi;
-mezzi e materiali;
-tempi di attuazione;
-modalità di verifica;
-risultati attesi e criteri di valutazione.
Fra i vari
metodi didattici, saranno adottati quelli empirici e quelli scientifici. Si
farà anche largo uso del metodo di ricerca e si abitueranno gli allievi alla
costante problematizzazione e alla formulazione di ipotesi di lavoro che
sorgeranno via via, sia dalla presa di coscienza della realtà, sia dal
desiderio di approfondire i vari argomenti.
MEZZI E STRUMENTI
Per i mómenti
operativi dell'apprendimento, possono essere utilizzati i seguenti mezzi e
strumenti:
1)Visite a stabilimenti industriali, musei, monumenti
pubblici, aziende agricole, botteghe artigiane;
2)piena utilizzazione dei mezzi di comunicazione di
massa (quotidiani, radio, televisione);
3)uso degli audio-visivi (registratore, proiettore di
films e diapositive, episcopio, lavagna luminosa) e di tutti i mezzi
scientifici e tecnici a disposizione della scuola;
4)uso della biblioteca
d'Istituto, degli strumenti musicali e di tutti gli altri materiali didattici
in nostro possesso.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Data per scontata la conoscenza della
realtà, la scelta degli obiettivi, l'individuazione dei contenuti e delle
opportune metodologie, si passa a stabilire gli strumenti di verifica, atti a
promuovere una valutazione serena ed obiettiva e quanto più aderente alla
realtà dell'alunno, tendente alla valorizzazione degli aspetti positivi, anche
minimi, più che alla sottolineatura dell'errore.
Al di là
della specificità delle singole discipline, per le quali si utilizzeranno le
voci della scheda sperimentale, i consigli di classe terranno presenti i
seguenti criteri comuni:
1) la valutazione avverrà sempre in relazione alla
condizione di partenza degli alunni, tenendo conto anche delle difficoltà di
natura personale e sociale in cui taluni di essi potrebbero venirsi a trovare;
2) si darà la prevalenza, nel giudicare positivamente
l'alunno, all'acquisir zinne di metodi ed abilità, piuttosto che al possesso
mnemonico di nozioni.
3) si terranno in considerazione l'impegno e la
produttività con cui ciascun ragazzo avrà partecipato alle attività didattiche,
l'efficacia con cui saprà usare gli strumenti espressivi ed operativi, lo
sviluppo di positivi comportamenti relazionali.
La
valutazione dovrà acquistare, altresì, un carattere orientativo, dovrà cioè
fornire all'alunno un quadro serenamente obiettivo delle sue attitudini e delle
sue capacità attuali e potenziali.
Il sistema
valutativo si avvarrà di molteplici strumenti di verifica e prove di controllo
che costituiranno momenti essenziali di analisi del processo formativo
dell'alunno.
Le prove di
verifica dovranno eserre valide, tali cioè ad evidenziare il conseguimento di
un obiettivo, chiare e coerenti con il lavoro effettivamente svolto, graduali a
livello di difficoltà.
Verifica e
valutazione consentiranno, inoltre, di accertare la validità delle metodologie
didattiche ed educative attuate o, eventualmente, di modificarle, predisponendo
nuove e più efficaci strategie.
COLLEGIO
DEI DOCENTI
Il Collegio
dei docenti decide di non programmare corsi di aggiornamento per gli
insegnanti, ritenendo molto più efficace l'auto-aggiornamento inteso come
interscambio di esperienze didattiche e riflessioni su di esse. I docenti
decidono, altresì, di non programmare corsi di recupero, ritenendo che il
recupero dei ragazzi meno preparati vada fatto durante l'azione didattica
quotidiana.
Per quanto
riguarda, poi le iniziative di sostegno e di integrazione scolastica, esse
verranno svolte nel corso dell'anno scolastico, durante le normali attività
didattiche programmate.
.
CONSIGLIO
DI ISTITUTO
Il Consiglio di istituto, nel quadro della
partecipazione degli alunni ad attività di carattere culturale, artistico e
sportivo, ha approvato, per l'anno scolastico 1984/85 e l'ha confermato per gli
anni successivi la seguente programmazione:
1) partecipazione degli alunni ai Giochi della
Gioventù;
2) partecipazione alle attività teatrali e
cinematografiche di rilievo le cui spese sono a carico degli alunni;
3) visite guidate ad aziende operanti nella provincia,
programmate dai consigli di classe;
4) gita di istruzione per le terze classi da uno a
cinque giorni su proposta dei consigli di classe e deliberazione del Collegio
dei docenti le cui spese vanno coperte con eventuali contributi di enti esterni
e/o contributi degli alunni partecipanti;
5) partecipazione a manifestazioni culturali di
interesse educativo.