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LETTERA AGLI EX ALUNNI

 

Fino al 1983 la scuola media di via Popilia, che non aveva un nome, era una scuola allo sbando che faceva noti­zia. Ricordo ancora il primo giorno di scuola, quando le televisioni private e la RAI vennero a riprendere il probabile fattaccio. Ma quel giorno non successe nulla Tutto si svolse regolarmente. Qualche raro genitore cercò di imporre la sua legge alla scuola, ma si scontro con una volontà fermissima che testi­moniava che le cose erano cambiate. Il disordine non sarebbe stato piu accetta­to all'interno della scuola, né all'ester­no. Sapevamo che c'era un prezzo da pagare per questo cambiamento e questo prezzo fu puntualmente pagato senza lasciarsi intimidire da quei pochi genito­ri facinorosi o dai quei giovinastri che al­l'esterno della scuola prosperavano nei !oro squallidi traffici illeciti e devastanti.

Da quell'anno incomincio la rinascita della scuoia. La stragrande maggioranza dei genitori non ebbe più paura di espor­si in prima persona. I docenti, quasi to­talmente rinnovati, credettero e credo­no tuttora al nuovo messaggio della scuota: contribuire a cambiare l'imma­gine del quartiere attraverso gli alunni.

Voi alunni faceste vostro questo mes­saggio di riscatto. Uno di voi rimarrà sempre impresso nella mia memoria per il coraggio, l'intelligenza e il senso di responsabil  che seppe dimostrare. Fu lui che organizzo, d'accordo col sotto­scritto, la terra bruciata attorno ai giovi­nastri che assediavano la scuola. Egli capi che la droga c'era perché c'era un mercato. Se spariva il mercato, spariva anche la droga e così fu.

 

Ora la scuola é diventata una delle migliori scuole della provincia e fa di nuo­vo notizia per il prestigio che ha saputo conquistarsi. Qualcuno dice che la cosa migliore della scuola sono gli alunni. lo sono d'accordo.

 

Nell'anno scolastico appena trascor­so é venuto a scuola uno di voi, uno di allora. Era un alunno di un'intelligenza molto vivace, ma non consegui la licen­za media. Aveva il torto di non amare lo studio. Amava lavorare e molto spesso andava a lavorare con suo padre. Ora, ventiquattrenne, ha una propria attivita ed é in procinto di sposarsi. Aveva ap­preso che la scuola aveva realizzato i programmi fatti alla sua epoca e voleva vedere la “sua” scuola. Alla fine della visita disse: "Ci siete riuscito, avete mantenuto le promesse".

 

  Non sono stato io a riuscirci. Siamo stati tutti. Docenti, non docenti, voi ex alunni e, non ulti­mo il Comune di Cosenza che ha cre­duto nella bontà delle nostre idee. Ma ancora non abbiamo mantenuto l'ulti­ma promessa, la piu importante. Quel­la di dare a voi ex alunni tutte le struttu­re che abbiamo realizzato per fare tea­tro, per fare cineforum, per fare sport, per fare musica e per organizzare manifestazioni culturali nei vostro tempo li­bero. Alcuni di voi gin collaborano alla stampa di questo giornale che vi arriva a casa. Uno é Redattore Capo e speria­mo che presto diventi Vice Direttore. Ci auguriamo di essere presto in grado di convocarvi per consegnarvi il tesseri­no, ricordate?, che vi autorizza ad en­trare nella scuola nelle ore exstrascola­stiche. Non abbiamo dimenticato la promessa, ecco il senso di questa lette­ra. Per intanto, se volete, potete colla­borare al giornale. Una cosa, pero, dob­biamo ricordare tutti: saper testimonia­re sempre i principi che abbiamo ap­preso nella scuola. Solo cosi Via Popilia puó crescere effettivamente.

 

IL PRESIDE

 

 

 

Foglio della Scuola Media Statale Fausto Gullo               Anno VI N.2 dicembre 1996

 

 

 

CACCIARI SINDACO DI VENEZIA

"riferisca ai Suoi allievi che Venezia accetta con gioia il loro "pesantissimo" contributo, autentica prima pietra su cui risorgera' la Fenice. Hanno, questi giovanissimi, dato una vera e propria lezione di solidarietà e di civiltà. Hanno capito che la Fenice appartiene anche a loro... "

HA VINTO LA PERSEVERANZA

"La bontà delle idee aveva vinto e la vittoria fu sanzionata dalla saggezza politica e dall'onestà intellettuale dell'allora Assessore alla P.I. Pio Cozza, che non si arroccò nella difesa del proprio progetto... ma chiese la stesura di un nuovo progetto, che veniva assegnato e destinato alla scuola media Fausto Gullo"

IL CORAGGIO

"Via Popilia, da sempre, a Cosenza e fino ad ora, é stata il nome simbolo di tutto quanto non andava...tutto sembrava congiurare per farne l'esempio di come non doveva essere un quartiere. Del resto, c'era chi sosteneva che via Popilia, poteva essere paragonata a Palermo, visto che aveva anche lei in suo Zen"

ROM SIM (SONO UNO ZINGARO)

"In un mondo che diventa sempre più intollerante basterebbe tendere una mano, cosi come voi avete fatto, per aprire il cuore di noi giovani alla speranza in una societa più giusta"

GRAZIE, VECCHIO LEONE

"Occorreva dare ai ragazzi e alla gente di via Popilia l'orgoglio di essere loro stessi...e si scelse la strada piu difficile, quella di rendere la scuola una comunità educante, retta da una democrazia fatta di libertà e di regole... per tendere alla formazione dell'uomo e del cittadino..."

Nessuna parte di questi lavori può essere riprodotta in nessun modo o forma senza il permesso dell' Autore.
Contattando l'Autore i manuali di storia potranno essere disponibili per farne testi per le scuole.

   
 

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