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MASSIMO CACCIARI SINDACO DI VENEZIA

"DALLA FAUSTO GULLO UNA LEZIONE DI SOLIDARIETÀ' E DI CIVILTÀ"

 

Nel quadro delle iniziative organizzate a Cosenza per la ricostruzione della Fenice

 

Signor preside,

sfortunate coincidenze di im­pegni di lavoro, precedentemen­te assunti e non più rinviabili, non mi hanno consentito di venire personalmente a Cosenza ad assistere alle manifestazioni or­ganizzate per la ricostruzione del teatro la Fenice. Ne sono davve­ro dispiaciuto, ma spero mi avre­te compreso e scusato.

Il Consigliere Comunale Gio­vanni Frezza, mio inviato costì, mi riferisce al suo ritorno delle diverse ed encomiabili iniziative sorte nella Vostra città per questo scopo e mi é sicuramente diffici­le trovare le parole per corrispon­dere adeguatamente a tutti.

Rischio di ripetere cose dette già mille volte, che hanno quindi l'aria di non essere sentite nel profondo, come le frasi di circo­stanza. Mi affido ad un semplice "grazie" e spero che esso riesca comunque ad esprimere in pieno la riconoscenza dei Veneziani e mia in particolare.

Ma soprattutto un gesto, tra i tanti, ci ha colpiti e commossi ed é per questo che sento il dovere di scriverLe.

La mobilitazione per la rico­struzione della Fenice é, per così dire, universale. II mondo intero partecipa con uno slancio di gran­de generosità e grosse somme sono già state devolute.

II contributo degli allievi della Sua scuola, peró, ha un sapore diverso, perché ha una storia e un significato diversi. Una storia e un significato che, sia pure somma­riamente, mi sono stati riportati ed hanno riportato compiacimen­to, emozioni, rispetto.

Non vorrei, dopo averla evita­ta prima, cadere nella retorica. Non posso, peraltro, non chie­derle di riferire ai Suoi allievi che Venezia accetta con gioia il loro "pesantissimo" contributo, au­tentica prima pietra su cui risor­gera' la Fenice.

Hanno, questi giovanissimi, dato una vera e propria lezione di so­lidarietà e di civiltà. Hanno capi­to che la Fenice appartiene an­che a loro e che é un simbolo della cultura, cioé dell'attività peculiare dell' uomo. Hanno al­tresì capito che la miseria e l' ignoranza sono terreni fertilissimi su cui prosperano la violenza, l'il­legalità, il crimine e che per bat­tere il gravissimo male della ra­gione della forza é indispensabi­le sviluppare la forza della ragio­ne.

E hanno sostenuto un costo per partecipare a questa impresa, facendo in tal modo l'esperienza di una conquista non banale, bensi ottenuta con sforzo, con ferma volontà, con senso di responsabi­lità, con sacrificio. Dunque una conquista vera quant'altre mai, che da oggi in poi resterà loro personale patrimonio e li aiuterà nelle difficili scelte della vita.

I Suoi allievi, caro Preside, han­no fornito un esempio alto e nobile di coraggio e di intelligenza, che qui non sarà mai dimenticato. Ne sia fiero, come sono io fiero di porgere idealmente la mano ad ognuno di loro.

Accolga il mio saluto più cor­diale, che la prego di estendere ai Suoi colleghi docenti - i quali certamente hanno svolto una parte importante nell'iniziativa - e alle famiglie degli alunni. Quando la Fenice tornerà risplendere tutti Voi potrete legittimamente van­tarvi che ciò sarà avvenuto anche per merito Vostro. Venezia fin d'ora mio tramite lo conferma con molto piacere.

Massimo Cacciari

sindaco di Venezia

 

Foglio della Scuola Media Statale Fausto Gullo                      Anno VI N. 1 - Marzo 1996

 

 

HA VINTO LA PERSEVERANZA

"La bontà delle idee aveva vinto e la vittoria fu sanzionata dalla saggezza politica e dall'onestà intellettuale dell'allora Assessore alla P.I. Pio Cozza, che non si arroccò nella difesa del proprio progetto... ma chiese la stesura di un nuovo progetto, che veniva assegnato e destinato alla scuola media Fausto Gullo"

IL CORAGGIO

"Via Popilia, da sempre, a Cosenza e fino ad ora, é stata il nome simbolo di tutto quanto non andava...tutto sembrava congiurare per farne l'esempio di come non doveva essere un quartiere. Del resto, c'era chi sosteneva che via Popilia, poteva essere paragonata a Palermo, visto che aveva anche lei in suo Zen"

ROM SIM (SONO UNO ZINGARO)

"In un mondo che diventa sempre più intollerante basterebbe tendere una mano, cosi come voi avete fatto, per aprire il cuore di noi giovani alla speranza in una societa più giusta"

LETTERA AGLI EX ALUNNI

"Ricordo ancora il primo giorno di scuola, quando le televisioni private e la RAI vennero a riprendere il probabile fattaccio. Ma quel giorno non successe nulla"

GRAZIE, VECCHIO LEONE

"Occorreva dare ai ragazzi e alla gente di via Popilia l'orgoglio di essere loro stessi...e si scelse la strada piu difficile, quella di rendere la scuola una comunità educante, retta da una democrazia fatta di libertà e di regole... per tendere alla formazione dell'uomo e del cittadino..."

Nessuna parte di questi lavori può essere riprodotta in nessun modo o forma senza il permesso dell' Autore.
Contattando l'Autore i manuali di storia potranno essere disponibili per farne testi per le scuole.

   
 

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